22 maggio 2021
Incuranti delle previsioni del tempo non proprio favorevoli e parecchio motivati a uscire finalmente di casa per fare qualche scatto in gruppo e molte chiacchiere, ci siamo trovati in quindici ai giardinetti di Brivio in un orario normale e comodo, che non costringeva alla levataccia antelucana da “macro”. A sorpresa ci ha raggiunti quasi subito anche il nostro prode neo-vaccinato che temeva di arrivare in ritardo.
Fin dai primi minuti la vera professionista della foto si è distinta aprendo il cavalletto e iniziando a fotografare lungo l’Adda a partire dal luogo di ritrovo, senza perdere tempo. Dopo non molto ci siamo incamminati, mettendoci tutti all’opera, con in mente soprattutto la prossima tappa del contest, intitolata “Riflessi”, ormai prossima alla scadenza. Anche con il cielo nuvoloso lo specchio d’acqua del fiume ha offerto innumerevoli spunti sul tema, cominciando dal primo ponte e dalle barche ancorate alla riva. Il sole ha fatto capolino di tanto in tanto e la pioggia ci ha risparmiati, facendo quattro gocce di numero.
La giornata, però, ha presto acquistato altre sfaccettature. La varietà di fauna avicola, più semplicemente definibile “uccelli”, ha catturato l’attenzione di tutti. In questa stagione ci sono numerose specie in cova nel nido, altre stanno già imbeccando i pulli, altre ancora navigano con la numerosa famiglia al seguito, molti esemplari si tuffano per pescare e riemergono con un pesciolino nel becco. Un percorso degno di un’uscita naturalistica con Francesco Tomasinelli, che avrebbe potuto descriverci i nomi e le abitudini di ogni specie.
Gli amici di Lecco mi hanno aiutato a identificarne qualcuna dalle foto. Dovremmo aver visto, come minimo, folaghe, cigni, germani reali, fistoni turchi, anatre madarine e svassi, ma non garantisco. Per esserne certi facciamo una bella collezione di foto e mandiamola al sopracitato Tomasinelli per una verifica. Oppure, ancora meglio, ripetiamo l’escursione con lui, magari in un altro tratto del fiume, sperando in una giornata di sole con luci più brillanti.
Più avanti un paio di libellule e una chiocciola hanno scatenato l’animo di fotografo “macro” che è in noi. Da neofita ho tentato qualche scatto, ma devo decisamente procurarmi l’attrezzatura giusta, descritta da Renato e Carlo durante la lezione preparatoria all’uscita dedicata. Durante la passeggiata lo scambio di opinioni con gli altri mi ha permesso di imparare cose nuove, come sempre accade durante le uscite. I più esperti spiegano con perizia e pazienza a noi amatori, più indietro nel percorso di apprendimento della tecnica fotografica.
A metà giornata il gruppo si è diviso tra chi doveva rientrare presto e chi ha preferito concludere il percorso fino in fondo. A Imbersago ci sono punti di ristoro e la possibilità di noleggiare bici, perché l’intero tratto che abbiamo fatto a piedi fa parte di una lunga pista ciclabile. Il rientro dell’ultimo gruppo è stato caratterizzato da passo di carica senza praticamente più fotografare. Forse perché qualcuno aveva già in mente un bel bar vicino alla riva con tavoli all’aperto dove sorseggiare un aperitivo?
La giornata si è svolta all’insegna del relax e della gioia di poter nuovamente condividere un’uscita di gruppo del nostro mitico circolo fotografico Carpe Diem, che quest’anno festeggia la prima decade di vita. Speriamo di poterne organizzare presto altre e grazie a tutti per la compagnia e le dritte fotografiche.
Elena Mattioli