Circolo Fotografico Carpe Diem

Visita guidata alla mostra a Palazzo Reale il 1° dicembre 2024

Che cosa sapete di Ugo Mulas?

  • Sapete che c’è chi lo considera il più grande fotografo italiano e uno dei più grandi del mondo?
  • Come è arrivato dalla frequentazione del Bar Jamaica a Milano, il vero primo grande caffè nel secondo dopoguerra dove gli artisti cominciavano a incontrarsi (tuttora attivo in via Brera e con una cucina davvero ottima), a traferirsi a New York e a guadagnarsi la stima e la fiducia di personaggi internazionali di rilievo, che hanno affidato i propri ritratti a lui?
  • Come intendeva la fotografia?
  • Che cosa lo ha contraddistinto da tutti gli altri?
  • Perché prediligeva il bianco e nero?

Se siete curiosi di avere risposte a queste domande iscrivetevi alla visita guidata alla mostra di Palazzo Reale a Milano che il nostro Circolo sta organizzando nel pomeriggio del 1° dicembre 2024.

Il costo complessivo di biglietto e guida esclusiva dedicata solo a noi (con microfono e cuffie) è di € 29,00 . Se si supera le 10 unità il costo inizia a scendere, a 25 persone, l’iscrizione si chiude e non vi saranno più posti disponibili. 

Il quorum deve essere raggiunto entro il 14 Novembre 2024

Se il quorum non sarà raggiunto le quote saranno rimborsate

Per Mulas il lavoro del fotografo non doveva essere solo quello di documentare delle opere d’arte concluse e già allestite all’interno di un museo o di una galleria, bensì quello di testimoniare il modo in cui venivano realizzate. Con questo obiettivo si è posto alla pari presentandosi come artista a un altro artista.

Gli scatti di Mulas, come lui stesso ha chiarito, non vogliono fotografare la realtà ma essere il risultato di un’operazione mentale autonoma, della ricerca personale di una propria visione da proporre agli altri. Prima di fotografare un artista chiedeva di conoscerlo, spesso creando amicizie che sono durate nel tempo, per poter offrire una visione unica che catturasse l’essenza del soggetto e non solo una esteriorità.

Per lo stesso motivo Mulas prediligeva il bianco e nero, come vedremo in mostra. “Il colore sembra più falso proprio perché dal colore ci si aspetta la verità. Col bianco e nero sai già che ti trovi di fronte a un’astrazione, sai già in partenza che fai una cosa che non è naturalistica. Con il bianco e nero il discorso è più ideologico, mentale, un mezzo per fare un discorso mentre il colore diventa fine a sé stesso” spiegava.

Inoltre all’inizio degli anni Sessanta non c’era possibilità di lavorare sul colore come oggi con la postproduzione delle foto digitali, e quindi Mulas lamentava che “il cielo diventa di quel blu che è stato messo dalla Kodak”. Il colore che veniva applicato sulla carta fotografica sviluppando il negativo era un colore in cui si notava particolarmente il risultato chimico del processo, spiegano gli esperti.

L’epoca nella quale Mulas ha iniziato a realizzare i suoi lavori fotografici è quella in cui l’arte italiana abbraccia il linguaggio informale, già più maturo in Francia e in Germania. Gli artisti, soprattutto pittori e scultori, rinunciano alla forma così come impostata tradizionalmente nell’Ottocento e nei primi del Novecento, e cominciano a dedicarsi all’arte astratta, focalizzata sul gesto necessario per produrla.

La storia racconta che Lucio Fontana, noto per le sue tele tagliate, non volendo farsi osservare né fotografare nel momento del taglio della tela, acconsentì all’idea del fotografo di ricreare tutte le fasi precedenti simulando l’inizio del taglio, pur senza poi procedere.

  • Quanti altri aneddoti interessanti avrà la nostra guida per farci comprendere a fondo l’opera di Ugo Mulas?

La mostra è composta da oltre 250 immagini, molte mai esposte prima, da preziosi scatti vintage, documenti, libri e filmati, che ripercorrono l’intera produzione dell’artista.

La sua opera spazia dal teatro alla moda, dai ritratti di artisti internazionali, protagonisti della Pop art americana, a intellettuali, architetti, e personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo come Dino Buzzati, Giorgio De Chirico, Marcel Duchamp, Jasper Johns, Roy Lichtenstein, Arthur Miller, Eugenio Montale, Louise Nevelson, Gio Ponti, Salvatore Quasimodo, Giorgio Strehler, Andy Warhol, solo per fare alcuni esempi. Se non vi basta aggiungo che ci sono anche foto di città, di gioielli e di nudo.

Vi ho convinti a partecipare? Dai! Non fate i pigri. Facciamo un bel gruppone di amici e andiamo!

Elena

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