-AIRUNO-
UNA SPLENDIDA MATTINATA TRA AMICI
UN ARTICOLO DI ELENA MATTIOLI
5 marzo 2023
Nebbie sull’Adda all’alba dal Santuario
Promesse mantenute per la gita del circolo con levataccia al Santuario della Madonna della Rocchetta ad Airuno in provincia di Lecco.
Ore 5:00 sveglia. Quesito interiore: “Ma chi me lo fa fare?”.
Ore 5:30 puntuali all’appuntamento milanese.
Ore 6:15 incrocio perfetto con i compagni provenienti da Cernusco per caffè e buonissima brioche di pasticcere, insospettabile in un bar-edicola sulla statale, che qualcuno ha astutamente comprato da assaporare in seguito, con vista.
Ore 6.30 si inizia a camminare lungo una strada acciottolata in salita, e i soci si sfaldano leggermente tra loro. L’alba è alle porte e non ci si può dilungare troppo. Arrivati a un ripido scalone affrontiamo l’ultimo tratto, superando due pellegrini che lo stavano salendo in parte in ginocchio, snocciolando preghiere ad ogni gradino. Li superiamo in silenzio, con la voglia di arrivare in cima per iniziare a scattare ma anche con una sorta di rispetto per il loro percorso.
Ore 6:45: la risposta! Ecco perché lo faccio! Davanti a noi nella vallata sottostante dove scorre l’Adda appare uno stupendo panorama colmo di soffici nebbie, da cui spuntano alberi sparsi e qualche casupola. I primi arrivati sono già schierati sotto agli archi del Santuario con i treppiedi in posizione e stanno scattando. Il sole non è ancora sorto dai monti circostanti e i colori sono ancora freddi.
Due altri fotografi sono costretti a condividere con noi soci del circolo gli spazi. Senza bisogno di concordarlo ci alterniamo alle posizioni davanti, scattando e ammirando. Al sorgere del sole le luci cambiano e via altre foto. Le nebbie iniziano a diradarsi al salire della temperatura. Stiamo per lasciare la postazione quando a sorpresa iniziano a riformarsi. Fermi tutti! Altre foto con toni più che caldi, quasi bollenti.
Finalmente sazi di scatti, dall’alto del santuario ci dirigiamo a valle lungo l’Adda, dove i primi fiori, pionieri di una primavera alle porte, spuntano un po’ infreddoliti dalle temperature ancora poco confortevoli. Nuovi panorami ci stimolano a ritirare fuori le macchine dagli zaini.
Alla fine dei conti abbiamo fatto anche un po’ di moto, circa 6 chilometri, chiacchierando e godendo della reciproca compagnia.
Un ultimo caffè ha chiuso la mattina prima di volgere verso casa.
Grazie al Circolo che ha organizzato per noi questa scenografica gita e in particolare ad Alessandro e agli altri partecipanti che hanno dimostrato con la loro presenza di apprezzare il lavoro di tutti.
Elena Mattioli
Le nostre foto: